Proprio in questi giorni televisioni e quotidiani nazionali hanno divulgato notizie sui temi del consumo di sostanze e della compatibilità di questo fenomeno. Piacenza è balzata all’onore delle cronache per un vasto sistema di spaccio di cocaina (e non solo), che ha trovato terreno fertile nel mondo dello sport professionistico e non.
Sempre in questi giorni La Repubblica ha pubblicato un interessante dossier sui comportamenti dipendenti “nuovi” e in assenza di sostanze.
E’ oramai sotto gli occhi di molti che i comportamenti dipendenti si stanno non solo diversificando, ma riescono a colpire sempre più un alto numero di persone giovani e meno giovani.
Da un certo punto di vista devo dire che tutto ciò non mi colpisce più di tanto, se ci pensiamo bene l’uomo, in quanto specie animale, è tra gli esseri viventi il più esperto di dipendenza; anzi in molte fasi della nostra vita la dipendenza per noi è vitale.
Allora quale uscita da questa natura? Oppure quale rapporto di convivenza con essa?
Tra le diverse lettere che arrivano al sito Drogaonline quella che segue credo abbia elementi interessati per definire il confine di una dipendenza che libera da un’altra che invece opprime.
Chiaramente l’esperienza della nostra amica e di conseguenza la risposta che abbiamo confezionato come redazione non vuole essere la soluzione di tutti i mali, ma dal mio punto di vista è un ottimo spunto per ragionare sul consumo consapevole di sostanze.
“Ciao, sono una ragazza di 21 anni. La mia storia ha inizio più di 4 anni fa … avevo 16 anni, per la prima volta partecipai a una festa e tramite il mio fidanzato ho ingerito una pasticca, durante la serata ne ho ingerite più o meno 3 … Tutto inizialmente sembrava bello, stavo bene e non pensavo a niente solo a ballare e a divertirmi col mio ragazzo e i miei amici. Stavo in pace con me stessa ma sopratutto con gli altri …
Da quel giorno la mia vita è cambiata, ho cominciato a frequentare queste feste sempre con il mio ragazzo e la nostra comitiva e continuavamo ad assumere pasticche, pian piano mi sono ritrovata a ingerirle durante la giornata tanto per … solo per il gusto di sballarmi con gli amici. Il migliore amico del mio fidanzato le spacciava quindi le avevo sempre sotto il naso e non riuscivo più a controllare la voglia di assumerle … Questo periodo è durato circa 3 anni, tra feste e amici ho cominciato a pippare cocaina, ad assumere mdma ,ketamina ,speed … tutto è sempre stato normale bello da vivere, ma dopo 3 anni tutto è cambiato. Dall’ora non mi sono mai guardata allo specchio quando lo feci vidi una bella ragazza prosciugata totalmente, pesavo 38 kg, il mio modo di essere era cambiato, ho cominciato a vedere tutto nero, ero aggressiva sia in famiglia sia in altre situazioni … allora decisi di smettere subito.
Ho abbandonato tutti gli amici che facevano quella vita … ho dato una svolta decisiva inizialmente non è stato facile … mi sentivo depressa, vedevo tutto nero, mi sentivo sola ecc… classici sintomi di una forte depressione da astinenza. Sono passati 4 anni durante i quali odiavo qualsiasi tipo di droga e persona che ne faceva uso, perche mi ricordavo quei tristi giorni di depressione e mi promettevo ogni giorno che non sarei ricaduta, che la mia vita era troppo importante per sprecarla così. L’unica cosa che non ho mai abbandonato è la cannabis … che io vedo come una cosa abbastanza tranquilla e che mi aiuta quando sono stressata, che non influisce in maniera così tempestiva come la coca o altre droghe … Certo smettere non mi dispiacerebbe …però non ce la faccio … amo fumare marijuana.
Ormai pulita da tutto, ho iniziato a lavorare nelle discoteche come barman, e quindi a frequentare di nuovo certi ambienti … All’inizio tutto sembrava tranquillo e io mi sentivo troppo sicura di me, non avrei mai ceduto di nuovo a certe tentazioni … invece boooom! Ecco che mi ritrovo in compagnia di certa gente che fa uso di coca … non so come ho pippato di nuovo … inizialmente facevo una striscia ogni 2 mesi … poi sono diventate 2 e 3 ogni mese …e ora mi ritrovo a farlo ogni 2 settimane e pippo 5 strisce o 6 … Non ci voglio credere ci sono ricaduta … mi sento di nuovo vuota e depressa … ho paura di andare a lavorare ecc… Io canto a livello professionale e ora, da quando ho ripreso a pippare, sto abbandonando tutto: ho lasciato occasioni lavorative, non sto per niente bene sia in famiglia sia in generale … cosa devo fare?
Questa volta mi sento davvero impotente … mi riprometto di non rifarlo la prossima volta … ma appena esco da casa…
Ho soltanto un’amica che non pippa … gli altri lo fanno tutti sopratutto il fine settimana. Mi sento una cretina, ci sono ricaduta dopo tanti sacrifici … Tu cosa ne pensi ? Dammi un consiglio sincero.
Grazie dell’attenzione“
“Ciao, intanto grazie per la lucidità e la dovizia di particolari che hai usato per scrivere la tua storia.
Visto che mi chiedi di essere sincero, non userò giri di parole e quindi ciò che dico non è da prendere come un giudizio personale ma semplicemente come un contributo che tiene conto della mia esperienza.
Nel mondo del recupero dalla dipendenza delle sostanze, dal mio punto di vista escono tendenzialmente due profili di persone:
il recuperato e lo “sdrogato”.
Lo sdrogato è chi pensa di eliminare solamente la droga dalla sua vita senza modificare sostanzialmente niente e su questo profilo non aggiungo molto di più perchè per chi volesse approfondire può rileggere diversi passaggi della tua lettera.
Mi soffermo invece sul primo profilo.
Dopo aver eliminato le sostanze (meglio se tutte) il recuperato solitamente si concentra su nuovi obiettivi di vita, frequenta persone differenti e fa dei propri limiti (tra cui la compulsività=incapacità di controllare il richiamo delle sostanze) un’occasione di sviluppo e ricerca persone con cui avere relazioni franche.
Questo è quello che penso.
Non usare droghe comporta un cambio di stile di vita e con ciò anche la ricerca di nuovi significati. Nel caso non riuscissi da sola in questo cambio di prospettiva, oggi esistono molti professionisti e anche gruppi di auto aiuto che potrebbero sostenere questa tua necessità di cambiamento. Se poi la tua è una dipendenza fisica anche il sostegno di un medico può giovare al cambiamento. In bocca al lupo”.
La mia sintesi è che tutto ciò che chiude o che rende eccessivamente esclusivo può essere considerato come un processo dipendente negativo.
Tutto ciò che apre (e penso anche alle relazioni tra persone), non può che essere una dipendenza di carattere positiva. Ad oggi questa è la mia consapevolezza.